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IL LOCALE DI MANTOVA CHE RIPORTA A GOLDONI


Se Carlo Goldoni rappresentava il 2 maggio 1750 al Teatro Vecchio uno dei suoi tanti capolavori,”La bottega del caffè”, era per rispettare il contratto che gli imponeva 16 Commedie nuove, ma l’ispirazione non l’aveva trovata soltanto nella sua Venezia,qualche elemento lo offriva anche la Mantova post gonzaghesca e Teresiana.

Dalla Serenissima, l’uso della bevanda s’era già diffuso tanto che in piazza del Purgo (ora Guglielmo Marconi), sotto i portici settentrionali, sarebbe stato aperto il Caffè del Veneziano, di cui si hanno notizie ottocentesche, ma che potrebbe identificarsi nella scaletteria e offelleria aperta nel 1796 dallo svizzero grigionese Antonj Putscher. 
L’insegna, peraltro novecentesca, del Bar Venezia è tornata a identificare il locale, che sempre caffè è rimasto, ma ha cambiato etichetta e anche arredamento interno nella logica dei tempi.
 

La resurrezione del Veneziano si deve a Marco Gialdi con esperienza internazionale come barman e con vent'anni di gestione del locale più rappresentativo della città, insieme alla collaboratrice Annamaria Rollo ed il personale.